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Laboratorio: "Una cultura del risveglio"

Nell'aprile del 2020 abbiamo deciso di porre in atto un progetto che avevamo da anni: dedicare del tempo, al di là delle serate di pratica, per approfondire alcuni aspetti del Dhamma.
Su proposta di Graziano, stiamo leggendo e commentando ogni mercoledì alle 16,30 (orario provvisorio) sulla piattaforma "zoom", il capitolo "Una cultura del risveglio", tratto dal libro "Dopo il Buddhismo", di Stephen Batchelor, ed. Ubaldini, 2018.
E' un testo molto interessante, che tratta della visione del kamma e del samsara da due distinti punti di vista: quello dell'India antica, al tempo del Buddha, e quello contemporaneo, occidentale.
E' un testo molto denso, che fa spesso riferimento a sutta e a concetti di base del buddhismo e del brahmanesimo, ma non tutti noi ne abbiamo una conoscenza approfondita e forse non sappiamo come accedere a questi testi in italiano per un approfondimento.
Quindi abbiamo pensato di inserirne qualcuno sul nostro sito.

Di mercoledì, ore 16,30 (poi sabato alle 17,00) su "Zoom" Stesso codice di accesso che per le serate del martedì.


  Chi è Stephen Batchelor?
Nacque in Scozia nel 1953 ed è cresciuto nei dintorni di Londra. Nel 1971 andò in India, e tre anni dopo divenne monaco nella tradizione del Dalai Lama. Rimase in quella tradizione per 10 anni, poi lasciò e divenne monaco nella tradizione Son coreana.
Dopo qualche anno tornò laico e sposò Martine.
Profondo conoscitore dei testi, ha scritto libri di grande valore, quali "Buddhismo senza fede", "Confessioni di un ateo buddhista", e "Dopo il buddhismo". Profondo studioso dei testi canonici, cerca di collegare le antiche tradizioni del buddhismo con un Dharma contemporaneo e occidentale.
Da solo o con Martine tiene seminari di meditazione e approfondimento in tutta Europa, compresa l'Italia.
Puoi trovare altro materiale di Stephen Batchelor a questa pagina del sito.



Materiale relativo a "Una cultura del risveglio"

Leggi/scarica il capitolo
"Una cultura del Risveglio".

PDF, 12 Mb


 

Dopo un'attenta e approfondita riflessione sui rapporti che kamma e samsara hanno in relazioneo al risveglio e alla liberazione, Batchelor illustra la possibilità di un Dhamma, che mantenga un suo profondo valore etico, sebbene svincolato dalle antiche credenze metafisiche indiane, che non condanna assolutamente, ma che ritiene forse non adeguate per la sensibilità di molti occidentali contemporanei

 

Nota 2,  pag. 241
Nota 4,  pag. 241

Leggi/scarica il sutta "A Sivaka"
SN 36:21

PDF, 130 Kb

 



 

Il sutta "A Sivaca, è richiamato nel paragrafo 2, (pag. 241). Questo sutta è poco conosciuto, ma estremamente interessante e forse addirittura rivoluzionario. Ed è un'insegnamento del Buddha stesso: contrariamente a quanto pensano la stragrande maggioranza dei buddhisti, il kamma non è l'unica motivazione di ciò che si sperimenterà in futuro, ma solo una tra altre otto cause!

 


Nota 5, pag. 243
Nota 7, pag. 243

Leggi/scarica il sutta "Sul timore e sulla paura) -
Bhayabherava Sutta NN4

PDF, 38 Kb




(Paragrafo 3, pag. 243/244). Questo è il sutta, in cui il Buddha racconta la fatidica notte prima del risveglio, delle veglie in cui liberatosi dalle ultime scorie del desiderio, avversione e ignoranza, diviene consapevole delle sue vite precedenti. E' il sutta a cui tutti i buddhisti si riferiscono per attestare la veridicità della trasmigrazione, avendo il sigillo del Buddha.


Relativo a nota 5, pag. 243

Leggi/scarica "I quattro Jhana"
(a cura di Letizia Baglioni)

PDF, 65 Kb



  I quattro Jhana, o quattro assorbimenti, (paragrafo 3, pag. 243) sono relativi alla notte dopo la quale Siddhartha Gautama raggiunse il risveglio: nelle prime veglie, prima raggiunse la capacità di vedere le sue vite precedenti, poi quelle degli altri esseri. Ma era una qualità comune anche adi asceti di altre tradizioni. Sono veramente qualità intrinsecamente collegate e necessarie per il risveglio del Buddha?


Nota 6, pag. 243

Leggi/scarica il sutta "Divorato"
Khajjanija Sutta SN22:79

PDF, 75 Kb



  (Paragrafo 3, pag. 243/244). In questo sutta, anch'esso parzialmente relativo alle esperienze delle vite precedenti, il Buddha ritorna su un concetto ribadito in molti altri discorsi, e quindi fondamentale: per non cadere nella dolorosa catena delle rinascite, il praticante deve ricordarsi che tutti gli skanda sono dolorosi e impermanenti, e quindi per raggiungere la liberazione, non deve attaccarsi ad essi.



Nota 9, pag. 244

Leggi
il sutta "La vita santa", Ariyapariyesana sutta, l MN, 26


  Il Buddha racconta che in una sua vita precedente, non perfettamente risvegliato, anelava anch'esso agli oggetti che portano alla rinascita, ovvero alla vita non-santa. Dopo il risveglio, abbandonò tutto ciò che porta alla rinascita, realizzando la vita santa.
Nota 13, pag. 243

Leggi il sutta "il contadino", Kassaka sutta, SN4:19



Il Buddha a colloquio con il suo alterego Mara, camuffato da contadino, il quale afferma che sua è "la vista, l'udito..." e chi ragiona in questo modo, cade inevitabilmente in suo potere.
Nota 15, pag. 251

Leggi il sutta "La città", Nagara sutta, SN 12:65



Il Buddha paragona l'ottuplice sentiero, una vecchia via da lui riscopreta, a una antica capitale perduta nella foresta. Chi la riscoprì, andò dal re e gli suggerì di ricostruirla e ridargli vita.
Nota 18, pag. 253

Leggi il sutta Pathama Kamabhu, SN41.5
Leggi il sutta Godatta sutta,     SN 41.7



Questi sutta purtroppo non sono stati ancora tradotti in italiano. La versione inglese si trova sul sito "access to insight"
Nota 19, pag. 253

Leggi il sutta "A Vacchagotta", Vacchagotta sutta, MN, 73


Il monaco Vacchagotta, curioso e diffidente, chiede al Buddha se seguendo i suoi insegnamenti, qualche discepolo ha raggiunto il risveglio. Il Budda gli risponde che un grance numero di discepoli, monaci e laici, maschi e femmine, hanno raggiunto la meta della liberazione.


Discorsi di StephenBatchelor collegati


20 nov. 2012: Il DNA del Buddhismo - Parte 1


21 nov.2012: Il DNA del Buddhismo - Parte 2



 


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